Ode a Tina

 

Tìnissima, a nostra immagine

Sono passati solo pochi mesi da quando riceviamo, dal Presidente della Corale Polifonica di Montereale Valcellina, la proposta di collaborare a un progetto fotografico legato alla figura di Tina Modotti. Lo stupore e l’onore di condividere il racconto di un’artista tanto stimata, quanto sconosciuta ai più, hanno fatto spazio al timore di non riuscire a rappresentare completamente la sua figura di donna e fotografa.
Il nostro percorso di conoscenza di Tina Modotti è iniziato con la presentazione della vita e delle opere di una fotografa ancora poco conosciuta nella sua terra natale. Infatti, ricercando gli eventi e le esposizioni organizzate in Italia, si scopre che solo da una decina d’anni le sue fotografie hanno iniziato ad essere apprezzate nel nostro Paese e all’estero, mentre, oltre oceano, i suoi scatti fanno parte di collezioni private e sono esposte nei più prestigiosi musei d’arte.
Ognuno dei Soci coinvolti ha avuto modo poi di documentarsi individualmente su questa icona della fotografia, dell’impegno sociale e politico d’inizio secolo scorso. Infatti, Tina Modotti non è stata solo una fotografa friulana, ma anche un’appassionata donna che ha indirizzato il suo obiettivo verso le periferie rurali e le classi lavoratrici del Messico post rivoluzionario, un luogo in cui lei stessa ha scelto di vivere insieme al suo compagno Edward Weston, colui che l’ha avvicinata a quest’arte. Tina non amava questa parola per etichettare i suoi scatti, bensì preferiva definirsi semplicemente una fotografa che amava descrivere la realtà, senza trucchi.
Da qui abbiamo deciso di raccontare la sua vita: dall’incontro con Edward Weston, l’uomo che l’ha accompagnata nel suo primo periodo trascorso in Messico e che l’ha svezzata come fotografa, in cambio di alcuni ritratti che abbiamo voluto inserire nel nostro lavoro. Troverete quindi alcuni scatti preparati in studio, grazie alla collaborazione con i modelli Marta Riservato che personifica Tina e Alessandro Crivello nei panni di Julio Antonio Mella, rivoluzionario cubano e amante della nostra protagonista. Ed è proprio con gli scatti al suo amato sul letto di morte che abbiamodeciso di chiudere questo racconto, vedendo nell’omicidio del suo compagno la fine del suo ciclo di fotografa in Messico. Nel mezzo ci sono alcuni scatti still life, come le famose calle o gli oggetti che rappresentano il mondo dei lavoratori. La nostra è stata una rivisitazione, con qualche licenza poetica, dei suoi scatti più famosi, senza la pretesa di avvicinarci alla sua opera, ma cercando un filo conduttore di racconto breve che incuriosisca chi non ne conosce la vita e la produzione artistica. Un’occasione anche per lavorare in maniera collettiva, vista la scelta delle immagini, che è stata totalmente collegiale e in rappresentanza di tutte e tutti i partecipanti al progetto.

Il Circolo Fotografico L’Immagine di Maniago

Galleria Foto

 

Soci partecipanti

Alessandro Brun, Andrea Franceschini, Carla Pusceddu ,Caterina Pusceddu, David Guiotto, Fabio Passador, Gino Nardo ,Marco Siega Vignut, Maurizio Zorat, Mauro Bocciero, Massimo Beltrame, Roberto Mazzoli, Vania Lucchese

Con la gentile collaborazione di Studio Details di Thomas Chiaranda